Modica: la città delle cento chiese

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E’ conosciuta come la città delle cento chiese per via dei centinaia di edifici religiosi presenti sul territorio. Stiamo parlando di Modica, comune di oltre 50000 abitanti e distante circa 15 chilometri da Ragusa. Insieme a quest’ultima rappresenta una delle città più ricche di esempi storico-culturali relative al periodo barocco e tardo barocco. Non a caso nel 2002 è stata inserita nella lista delle città Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

La sua particolare conformazione geografica ha fatto sì che la città fosse divisa in tre parti: Modica Sorda, Modica Alta e Modica Bassa. Modica Sorda è la più recente e rappresenta il quartiere commerciale composto principalmente da negozi, Modica Alta, al contrario, è per la maggiore costituita da antiche case e poche attività commerciali. Il centro storico è noto con il nome di Modica Bassa che, prima del XX secolo, non era altro che un tratto attraversato da due fiumi (Ianni Mauro e Pozzo dei Prun).

E’ soprattutto a Modica Bassa che è possibile ammirare i numerosi palazzi, monumenti, edifici della città. Immergendosi tra viuzze, casette e lunghe scalinate ci si può perdere e scoprire un patrimonio culturale unico.

L’importanza storica, culturale, economica di Modica risale addirittura al 1200 quando nacque la Contea di Modica, uno dei più importanti feudi del Sud che aveva il comando sul territorio di Ragusa e sull’intera provincia. Il simbolo di quello che è stato un grande impero politico e amministrativo è il Castello dei conti di Modica, edificato sul punto più alto della città, su di un promontorio roccioso dalle pareti a strapiombo.

Passeggiando per le stradine di Modica Bassa, e alzando gli occhi in alto, è possibile ammirarlo insieme alla Torre dell’Orologio, emblema dell’antica città di Modica. Percorrendone Corso Umberto I, via principale della città, potrete ammirare sulla destra la Chiesa del Carmine, un misto di stile tardo gotico chiaramontano, un esempio ne è il rosone francescano presente sulla facciata, e di barocco, come la parte superiore della chiesa e del campanile. Proseguendo un po’ più avanti arriviamo a Piazza del Municipio dove ritroviamo Palazzo San Domenico, sede del Comune oggi, convento nel 1400.

Prima di continuare dritto all’incrocio imboccate via Marchese Tedeschi fino alla Chiesa di Santa Maria di Betlem, unione di quattro piccole chiese e risalente al XIV-XV sec. Ritornate indietro ed imboccate nuovamente Corso Umberto. A pochi passi, sulla sinistra, troverete il Palazzo della Cultura, un edificio contenente un museo con rilevanti reperti archeologici, una sala dedicata a Salvatore Quasimodo e di recente il Museo del Cioccolato di Modica. Uscendo dal Palazzo della Cultura, quasi di fronte, si erge maestosa la chiesa madre della città: la Chiesa di S. Pietro. Alla fine di una lunga scalinata e arricchita dalle statue dei dodici apostoli si arriva alla facciata in stile barocco siciliano.

Perdetevi nelle viuzze intorno alla Chiesa di San Pietro e v’imbatterete alla scoperta di altrettanti edifici religiosi come la Chiesa di San Nicolo Inferiore (Via Clemente Grimaldi). Salendo la scalinata, prima a destra e poi a sinistra, giungerete alla Casa Natale di Salvatore Quasimodo, premio Nobel per la letteratura.

Tornate indietro, continuate la scalinata, attraversate un piccolo sottopassaggio, proseguite lungo Corso San Giorgio arrivando al Duomo di San Giorgio, indiscusso simbolo del barocco siciliano anch’essa al culmine di un’importante scalinata.

Il consiglio è quello di perdersi tra i vicoli della città perché è solo in questo modo che assaporerete l’enorme ricchezza di Modica.

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